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Sono i primi di ottobre del 2018 quando si manifesta l’idea di gettare le fondamenta per la nascita della Lega Tarquinia. Dall’ipotesi alla realtà il passo è breve, e una volta individuato come referente locale l’imprenditore Alessandro Giulivi, uomo da sempre vicino ai valori e agli ideali oggi promulgati da Matteo Salvini, si è potuta concretizzare una nuova visione per Tarquinia.

Nasce il coordinamento locale e a novembre viene inaugurata la sua sede principale in via Umberto 1 alla presenza del Ministro delle Politiche Agricole Centinaio.

Un luogo di confronto dove ascoltare i cittadini e cercare insieme le soluzioni per migliorare Tarquinia e la vita dei suoi abitanti.

La Lega Tarquinia ha partecipato a tutte le iniziative promosse sia a livello locale che regionale e nazionale.

La Lega di Matteo Salvini è un fenomeno straordinario. Lo è innanzitutto sul piano elettorale. Sono estremamente rari i casi di partiti che in cinque anni passano dal 4,1 per cento (politiche 2013) al 17,4 per cento (politiche 2018) e al 31 per cento delle intenzioni di voto (media dei sondaggi della settimana 4-10 Novembre). Ma lo è anche perché non esiste un altro caso di un partito secessionista e regionale che sia riuscito a diventare un partito nazionalista e nazionale. Ciò che rende ancora più straordinario tutto ciò è che questa trasformazione è avvenuta senza alcuna vera discussione all’interno della Lega e senza un congresso che sancisse la fine della vecchia Lega Nord e la nascita della nuova Lega Nazionale. È avvenuto tutto sul web, grazie alla iniziativa di Salvini e al suo uso dei social media. Ha deciso tutto lui, aggirando le strutture del partito e rivolgendosi direttamente agli elettori. Il resto lo ha fatto il successo elettorale.

La vera Lega di Salvini e la svolta del 4 marzo

Questa è la parte nota della storia. Poi c’è quella meno nota. Infatti oggi non si può parlare di una sola Lega, quella di Salvini. In realtà la Lega di Salvini non è quella di cui lui è segretario. Non è quella il cui simbolo è ancora Alberto da Giussano. Questa è formalmente ancora la Lega di Bossi, quella fondata nel 1991. La ‘vera’ Lega di Salvini è quella il cui statuto è stato pubblicato sulla Gazzetta Ufficiale del 14 Dicembre 2017. Si chiama per l’appunto ‘Lega per Salvini Premier’ e nel suo simbolo Alberto da Giussano non c’è.

Questa è la Lega che Salvini vorrebbe creare come organizzazione nazionale dopo averla fatta nascere nelle urne. L’attuale Lega di cui Salvini è segretario è ancora la Lega Nord per l’Indipendenza della Padania, come recita l’articolo uno dello statuto ancora in vigore.

La Lega Nord non solo è il più vecchio partito italiano, ma è anche quello più organizzato sul territorio. È un partito vero. Per molti aspetti ancora un partito del novecento con le sue sezioni e i suoi militanti. Con regole severe sulla membership e sul cursus honorum al suo interno e nelle istituzioni.

Ma sta di fatto che dopo il 4 Marzo la Lega Nord è cambiata. In realtà era già cambiata prima.

L’ ha cambiata Facebook e la scoperta che Salvini ha fatto del potenziale comunicativo ed elettorale dei social media in questi tempi liquidi. A dire il vero, il vecchio partito non è in realtà cambiato. Il partito delle sezioni convive oggi con quello di Facebook. Così come la Lega Nord convive con la Lega per Salvini premier.

Il progetto però sta prendendo piede. Intanto si è materializzato in modo straordinario nelle urne il 4 Marzo e ora nelle intenzioni di voto. Di recente si è concretizzato con le vittorie in Friuli, Molise, Trento, Bolzano, l’Abruzzo e più recentemente in Sardegna e quindi appare un fenomeno inarrestabile.